perché aprire un blog

Aprire un blog? Sì, ma prima chiediti perché

Tempo di lettura: 4′

Il blog serve. Il blog porta contatti. Il blog fa guadagnare. 

Non lo dico io. Lo dicono le statistiche:

  • ogni mese, circa 409 milioni di persone visualizzano più di 20 miliardi di pagine 
  • ogni mese vengono generati 77 milioni di nuovi commenti sui blog da parte dei lettori
  • i blogger che scrivono articoli di oltre 2.000 parole hanno molte più probabilità di ottenere buoni risultati
  • i siti web che hanno anche un blog hanno il 434% di pagine indicizzate in più
  • le aziende che pubblicano blog ricevono il 97% in più di link ai loro siti web
  • i blog sono stati classificati come la quinta fonte più affidabile di informazioni online
  • il 77% degli utenti di internet legge i blog
  • gli utenti di Internet negli Stati Uniti passano 3 volte più tempo sui blog che sulla posta elettronica
  • le aziende che scrivono sul blog hanno il doppio del traffico e-mail rispetto alle aziende che non lo fanno
  • i blog sono cresciuti del 12% dal 2015
  • in questo momento, ci sono circa 1,9 miliardi di pagine web. A giudicare dal tasso di crescita, arriveremo a 2 miliardi in meno di un anno
  • il 59% delle persone condividerà un articolo senza averlo letto prima, o mai
  • i marketer che danno priorità al blogging hanno 13 volte più probabilità di avere un ROI (ritorno sull’investimento) positivo.

(Fonte Optinmonster)

Perciò forse, adesso, ti starai domandando: ok, ma come si inizia un blog?

Domanda sbagliata. La domanda giusta è: perché aprire un blog?

Perché aprire un blog?

Solitamente, è la prima cosa a cui pensa chi vuole iniziare ad essere presente sul web. Ed è quello che solitamente fanno le web agency: creano il sito, ci mettono il blog e ti dicono di scrivere degli articoli.

Per un po’ lo fai, con entusiasmo. Ma poi, piano piano, ti rendi conto che il gioco non vale la candela.

Non è sbagliato il blog. È sbagliato il modo (e probabilmente il momento) in cui hai iniziato a farlo.

Seguimi e capirai

Il blog è il fulcro di tutta la tua comunicazione. L’hub da cui parte tutto e a cui tutto ritorna

È parte di un sistema, che è fatto di tanti pezzi: come quelli di un puzzle, devono incastrarsi perfettamente. 

Ma affinché ciò avvenga, è necessario avere chiara la destinazione o, se preferisci, l’obiettivo da raggiungere. 

Quando ho iniziato io, non avevo né l’una né l’altro: ho solo sprecato tempo ed energie.

Non avevo messo ben a fuoco le basi. Cioè quell’insieme di informazioni essenziali che sono l’unica garanzia di successo (online, ma anche offline): chi sono; dove voglio andare; perché faccio quello che faccio; a chi voglio essere utile.

Cosa serve per fare un blog

Queste informazioni non si trovano sui libri e non te le può dare nessuno: sono dentro di te, perché fanno parte della tua storia; delle esperienze che hai fatto; delle persone che hai conosciuto; dell’educazione che hai ricevuto; delle cose in cui credi.

Individuato il tuo personal storytelling, avrai molta più facilità a trovare il tuo posizionamento di mercato, ma soprattutto ad individuare la tua cifra stilistica e il tuo tono di voce; a trovare sempre nuove idee per scrivere i tuoi articoli; a costruire una community di persone interessate a ciò che hai da dire.

Sarai in grado di fare le giuste valutazioni per decidere se aprire un blog con tutti i crismi oppure partire più soft, con solo una landing page; iniziare a comunicare, fare test, ottimizzare; e solo poi aggiungere il blog, avendo ben chiaro cosa dire, come dirlo e a chi dirlo.

Ti sembra lungo e complicato? 

Lungo, forse, sì. Ma quanto tempo sprecheresti a fare “alla vecchia maniera”? E quanto denaro ed energie dovresti spendere “alla cieca”?

Partire soft ti permette di verificare subito se la tua idea funziona e se la tua comunicazione è adatta. Quindi non c’è spreco, perché sei in grado di fare subito correzioni e ottimizzazioni. E quando arrivano, i risultati sono concreti e duraturi.

Complicato no. Puoi farlo persino da solo/a, cercando di mettere a fuoco le tue caratteristiche uniche, la tua mission e la tua vision (posso consigliarti due libri utili allo scopo: Zero concorrenti, di Marco De Veglia e Dimmi chi sei di Riccardo Scandellari).

Oppure, per fare prima, posso aiutarti io. 

Come personal storyteller, faccio proprio questo: individuo i tuoi punti di forza; gli elementi caratterizzanti della tua personalità e del tuo lavoro. Su quella base, costruisco una strategia di comunicazione che ti permetta di raggiungere il risultato che desideri, attraverso gli strumenti adatti al tuo caso (che si tratti di un sito, di una landing page, di una newsletter, di un profilo social).

Se vuoi saperne di più, chiamami. Sarò lieta di ascoltare il tuo progetto e verificare con te se possiamo collaborare.

Restiamo in contatto?

Chi sono

Mi chiamo Romina e ti do il benvenuto nel mio blog.
Sono giornalista-acchiappastorie, blogger, digital media editor. Adoro la parola scritta.
Cosa faccio? Aiuto professionisti e aziende a trovare la propria storia memorabile e a raccontarla in modo efficace.

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