Se nella vita non hai fatto altro che scrivere, potresti vivere l’arrivo di ChatGPT come uno tsunami. Oppure come un altro strumento che potrà migliorare, ottimizzare e velocizzare il tuo lavoro.
Io sono della seconda parrocchia.
Non penso proprio che un robot possa sostituirmi e dopo averlo provato ne sono ancora più convinta.
Se invece scrivere non è una cosa che fai abitualmente o che proprio non ti piace fare, potresti pensare che ChatGPT (o un tool simile) sia una manna dal cielo, perché finalmente avrai i tuoi testi senza alcuno sforzo e praticamente aggratis. Oppure potresti avere il sospetto che contenuti un po’ banali, incolori e insapori non facciano bene al tuo business.
Fossi al tuo posto propenderei per la seconda.
Come sempre, non è lo strumento in sé ad essere giusto o sbagliato, ma l’uso che se ne fa.
ChatGPT secondo me
Hai presente la calcolatrice? Fa i calcoli per te e li fa più velocemente di come potresti farli tu. Ma se non sai qual è l’operazione che devi fare per ottenere un determinato risultato, la calcolatrice non ti serve a niente.
Ecco: con ChatGPT (o chi per lui) più o meno è lo stesso, con l’aggravante che, a differenza della calcolatrice, il risultato è sempre da verificare perché potrebbe essere sbagliato, falsato o duplicato.
Questa, almeno, è l’impressione che ne ho avuto io facendo qualche prova.
Ho usato ChatGPT per produrre alcuni articoli che avevo in cantiere su argomenti molto diversi tra loro. Ecco com’è andata.
ChatGPT: i pro
La cosa in assoluto più positiva è la velocità nel reperire le informazioni e nel fornirle già “assemblate”.
Specialmente se devi scrivere un testo su un argomento che non conosci o conosci poco, il tool è in grado di estrapolare rapidamente moltissime informazioni, via via più specifiche man mano che lo “interroghi”, facendo una sintesi (o una summa) di ciò che già si trova in rete.
È lo stesso lavoro che avrei dovuto fare io dedicando tempo ad una ricerca con Google, andandomi a leggere un tot di articoli, estrapolandone dati, notizie, fatti per poi costruire il mio articolo.
Con ChatGPT le informazioni arrivano già “impacchettate” in modo discorsivo e coerente. Il risultato è un testo-base su un determinato argomento (più o meno generico a seconda delle domande che gli abbiamo sottoposto), che contiene grossolanamente il succo delle cose da sapere.
I testi, per altro, sono in un italiano abbastanza corretto e pulito, persino nella punteggiatura. Mi verrebbe da dire, persino meglio di quello che vedo in giro…
Io ho provato ChatGpt per la produzione di articoli, ma il tool può essere usato per molti altri usi. Per esempio puoi chiedergli di scrivere dei titoli su un determinato argomento; oppure il testo di un post per Facebook; oppure di tirarti fuori 10 argomenti attorno ad una materia per un piano editoriale.
Insomma, può essere utile quando si è alla ricerca di nuove idee.
ChatGPT: i contro
Per prima cosa, non puoi assolutamente fidarti delle informazioni che ottieni. Sarà pure deformazione professionale, ma la verifica delle informazioni è, per me, un passaggio ineludibile.
Ti basta considerare che, interrogato due o tre volte sullo stesso tema, le informazioni che ho ottenuto non erano esattamente le stesse.
Quindi è vero che ti fa risparmiare lavoro, ma non puoi considerare ChatGPT come una fonte affidabile. Il che ti richiede di fare comunque un giro di approfondimento.
Ma il difetto più grave consiste nel fatto che il risultato testuale delle mie prove era di una banalità estrema quanto a lessico e struttura logico-argomentativa.
Si tratta di testi scialbi, insipidi, senza colore né personalità.
E non potrebbe essere diversamente: quale personalità vuoi che abbia un algoritmo o un robot? (Se si trattasse di HAL 9000, il cervellone di 2001, odissea nello spazio, o del replicante Roy Batty di Blade Runner potremmo riparlarne…).
Un testo con personalità è quello nel quale
- ci sono rimandi ad esperienze vissute;
- ci sono metafore, paragoni ed altri elementi stilistici che svegliano l’attenzione del lettore;
- ci sono collegamenti logici unici e particolari che sono esclusivamente il frutto di conoscenze personali, persone incontrate, luoghi visitati, libri letti, film visti;
- anche l’argomento più noioso diventa una piacevole lettura.
P.S. Non ci devono essere tutti questi punti, ma almeno qualcuno sì.
Invece, nulla di tutto ciò troverai in un testo creato da/con ChatGPT. E, su questo terreno, davvero non temo la sua concorrenza.
Per altro, mi sembra che ChatGPT non aggiunga e non tolga nulla a ciò che già circola in rete, dove il copia-incolla regna sovrano. Solo per chi si limita a questo l’intelligenza artificiale può costituire una minaccia.
Morale
Mi rendo conto che ricorrere a ChatGPT sia una tentazione molto forte. Ma se lo puoi usare tu, possono farlo anche gli altri: che utilità avranno testi tutti uguali, scritti nello stesso modo, con le stesse parole, la stessa struttura, lo stesso svolgimento logico? Quale beneficio potrà mai ricavarne il tuo business?
Se un testo non comunica la tua personalità, la tua diversità, la tua identità a cosa serve? Dagli utenti sarai percepito uguale agli altri. Ai loro occhi non sarai degno di particolare nota. E se ti verranno a cercare sarà solo per lo sconto o per i prezzi bassi.
Per non dire che l’attenzione delle persone è sempre più merce rara: se un testo non la sa risvegliare coinvolgendo il lettore con immagini vivide e colorate, le tue parole si perderanno nel nulla “come lacrime nella pioggia”.
La sfida, quindi, oggi deve essere quella di produrre testi originali che coinvolgono ed emozionano chi legge; che costruiscono relazioni tra le persone e quindi che generano fiducia. Il giusto nutrimento per la inesauribile fame di tanti lettori, compresi quelli che, prima di acquistare, vogliono saperne di più su di te e sul tuo lavoro.