Le citazioni sono una grande invenzione.
Tra le prime cose che mi sono state insegnate, agli albori della mia carriera di giornalista, c’è la buona abitudine di tenere sempre a portata di mano un taccuino sul quale segnare frasi e aforismi ovunque se ne incontrino: da un libro, da un film, da una canzone, da un articolo, da un cartellone pubblicitario.
La ragione è presto detta: non esiste articolo o testo che non trovi giovamento dall’inserimento di una frase o di una citazione.
Il mio taccuino cartaceo ormai è pieno e il lavoro continua con le Note dello smartphone. Potrei evitarmi il lavoro della ricopiatura, perché con internet oggi è facile trovare una citazione al volo. Ma io preferisco continuare anche con le buone abitudini, soprattutto perché l’operazione di selezione e scelta rende più personale e creativo il lavoro.
Se ci sono citazioni diventate di uso comune, è anche vero, infatti, che difficilmente saremo tutti colpiti dalla stessa frase di un libro o di un film.
Ecco, quindi, il perché di tenere un taccuino, ancorché virtuale.
Insomma, per fartela breve, ancora adesso – quando mi imbatto in una frase che mi piace – me la segno e la metto da parte: prima o poi mi tornerà utile.
Avere una citazione non basta. Bisogna anche saperla usare.
Con gli anni e l’esperienza mi sono creata il mio personale schema di regole. Che condivido qui sperando che possa tornarti utile.
In altre parole: non si parte dalla citazione. Prima viene il contenuto.
È solo uno strumento per spiegare, esemplificare, puntualizzare o confermare quanto viene detto nell’articolo.
Si tratta di un artificio retorico che usiamo per arricchire o rendere più immediato il ragionamento che stiamo mettendo nero su bianco; per creare un’immagine nella testa di chi legge.
Qualche volta può essere puramente estetico; altre volte più di sostanza. In ogni caso, il fulcro dell’attenzione non è la citazione medesima.
A meno che non si tratti del testo di un discorso che deve durare due ore (e anche lì le citazioni vanno dosate con attenzione), una basta e avanza.
Infarcire un articolo di citazioni prese qua e là rende pesante la lettura e getta un’ombra sulle abilità di chi scrive.
Citazioni e aforismi non devono proprio servire a tappare buchi o ad allungare il brodo. Se non riesci ad andare avanti; se non ti viene l’idea; se l’articolo ti sembra banale sospendi, approfondisci, cerca ancora e riprendi.
Dobbiamo sempre trovare alla citazione o all’aforisma una collocazione naturale all’interno del testo.
Le frasi, cioè, devono seguire un senso logico e armonizzarsi con il filo del ragionamento.
Non è necessario che la frase sia messa tra le classiche virgolette. Io, certe volte, mi limito a prendere il concetto espresso in una citazione, senza riportarla per esteso (ma sempre indicando da dove o da chi proviene).
È un errore che molti commettono: usare la citazione per far sfoggio di erudizione e competenza.
Salvo casi eccezionali, però, l’effetto che si ottiene è l’esatto contrario.
L’impressione, infatti, sarà quella di voler nascondere la propria impreparazione dietro la frase (e quindi il pensiero) di qualcun altro.
Non serve a far vedere quanto siamo bravi e/o istruiti, ma ad aiutare chi ascolta/legge a comprendere meglio il messaggio, a incuriosirsi, a riflettere, a seguire in modo più semplice il ragionamento.
Anche questo è un errore in cui si può cadere facilmente (io per prima): dare per scontato che tutti conoscano la frase, il suo autore o il suo significato.
Ci sono citazioni/titoli da libri o da film che sono diventate senso comune e paradigmatiche di un determinato concetto (penso ad esempio, al “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa o alla “Lolita” di Nabokov).
Ma non si deve mai pensare che questo sia vero sempre, ovunque e per tutti. Il rischio è che, dall’altra parte, non capiscano il riferimento e dunque perdano tutto il senso del discorso.
E questo conferma quanto ho scritto sopra: le citazioni rappresentano sempre, consapevolmente o meno, il nostro universo culturale, sociale, storico; identificano la nostra personalità; disegnano il nostro bagaglio di esperienze.
Ecco perché sono importanti e utili per rendere migliori i nostri testi.