Scrivo questo articolo sollecitata da due accadimenti personali. Il tema, come hai capito dal titolo, è quello della creatività, una questione che sta a cuore a tutti quelli che ogni giorno devono cimentarsi con la necessità di produrre contenuti per promuovere se stessi o la propria azienda.
A scanso di equivoci, ti dico subito che qui non fornisco risposte e non do soluzioni magiche per essere creativi. Se è questo quello che cerchi, non sprecare tempo a leggere oltre.
Accadimento 1
Qualche giorno fa, una cliente (per il cui blog sto scrivendo articoli) mi ha detto che voleva «un po’ più di creatività nella scrittura».
Sono rimasta un po’ interdetta. Da una parte è una richiesta legittima e il mio desiderio è naturalmente quello di venire sempre incontro alle richieste dei miei clienti. Dall’altra, però, cosa vuol dire essere creativi? Si può essere creativi scrivendo un articolo e non un’opera narrativa? E si può essere creativi “a comando”?
Ci ho riflettuto un po’ e alla fine ho deciso che avrei fatto come faccio sempre: mi sarei documentata; avrei riflettuto; avrei cercato un filo conduttore; avrei aggiunto elementi di personalizzazione. Infine, avrei scritto come so fare, piacesse o no.
È piaciuto. E la questione della creatività, per ora, non si è ripresentata.
Ma la domanda mi è rimasta a ronzare in testa: come si fa ad essere “più creativi”? Si può imparare ad essere creativi? Che cos’è la creatività?
Perché alla fine è quello che ci ripetono dalla mattina alla sera, specialmente in riferimento alla produzione di contenuti per i social network: «Devi essere creativo»; «Creatività, creatività, creatività». Frustrante.
Accadimento 2
Nemmeno a farlo apposta, qualche giorno dopo è uscito il nuovo libro di Seth Godin. Si intitola “La pratica” e la tesi è che creativi si diventa facendo. Cioè, appunto, con la pratica. Rischiando. E anche a costo di sbagliare, cioè impegnandosi in un’attività che potrebbe fallire.
«Nessuno – dice Godin – impara ad andare in bicicletta da un manuale». O ancora: «Si tratta di lanciare, non di prendere. Di iniziare, non di finire. Di migliorare, non di essere perfetti».
Se, come dice Godin, il trucco è «fidarci di noi stessi», allora anche io, che non mi sono mai considerata una creativa, posso imparare ad esserlo. Mi “basta” avere fiducia in quello che so fare (come in effetti è capitato con la cliente di cui sopra).
E sicuramente puoi farlo anche tu.
L’errore che commettiamo tutti è quello di concentrarci sul risultato. Abbiamo il terrore di fallire. E così, se non abbiamo la certezza matematica che quella cosa funzionerà, la lasciamo nel dimenticatoio. O chiusa nel cassetto. Ma i sogni nel cassetto, diceva Enrico Vaime, se li mangiano le tarme.
Quindi, il «blocco dello scrittore non esiste». Se vuoi imparare a scrivere i contenuti per il tuo blog o per i tuoi social, scrivi. Leggi e scrivi.
I guru lasciali perdere (a parte Seth Godin).