Scrivere è mettere ordine nei pensieri.
Scrivere è anche mettere in ordine i pensieri
Trovi che sia la stessa cosa?
Secondo me no.
È una lieve, ma decisiva sfumatura che riguarda due fasi diverse dell’atto della scrittura. Entrambe queste fasi entrano in gioco nel momento in cui ci accingiamo a scrivere un articolo per il blog, un post o una newsletter.
Mettere ordine nei pensieri
Qualsiasi testo ha bisogno che sia definita, anche solo in abbozzo, la traccia dell’argomento da trattare.
Quindi, la prima cosa da fare è proprio mettere ordine nei pensieri. Bisogna valutare lo spazio a disposizione e decidere quali concetti includere e quali scartare.
Scrivere un testo di 5000 battute o di 1000, ad esempio, richiede attività in parte diverse. Nel primo caso potrai dilungarti, aggiungere elementi e concetti, approfondire e dettagliare. Nel secondo dovrai concentrarti sulla sintesi, individuare il nocciolo della questione e scartare tutto il superfluo.
Magari, in un primo momento, hai pensato di utilizzare una certa argomentazione, ma adesso ti rendi conto che renderebbe il testo troppo lungo. Oppure, avevi deciso di lasciare fuori un concetto mentre ora ti farebbe comodo per spiegare meglio un passaggio del ragionamento.
Sono i pensieri che, man mano che li metti nero su bianco, ti si chiariscono meglio; prendono la loro forma; smettono di affollarsi l’uno sull’altro.
Non ti senti già un po’ più sollevato o sollevata?
Mettere in ordine i pensieri
Da questa traccia, un po’ rozza e approssimativa, dovrà uscire il testo finale. Ed è qui che serve mettere in ordine i pensieri, cioè i concetti e gli argomenti sopravvissuti alla prima scrematura.
Significa dotare il tuo contenuto di una struttura logica e argomentativa che aiuti il lettore a seguire il filo del discorso.
Ti saranno d’aiuto i sottotitoli; la suddivisione in paragrafi; un’impaginazione chiara; l’adeguata alternanza di frasi brevi e frasi lunghe; un’immagine appropriata o una grafica ad hoc.
Per spiegarti meglio il concetto faccio ricorso alla definizione che la Treccani dà della parola “ordine”:
disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia.
A ben vedere, parafrasando questa definizione, possiamo dire che un buon testo è la
disposizione regolare di più parole collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondete ai fini di efficacia, opportunità e chiarezza.
Ti suona?
Ora, magari, ti starai chiedendo come si fa a collocare le parole eccetera eccetera.
Non credo ci sia una regola universale: ognuno trova il suo modo scrivendo e leggendo moltissimo. Molto dipende da come funziona il nostro modo di ragionare; dal nostro gusto personale; e, anche, dall’obiettivo che vogliamo raggiungere con un determinato contenuto.
Ti dico qual è la mia tecnica: ogni volta che posso, nella mia mente do al testo una forma circolare, in modo che sia possibile seguire un filo logico che dall’inizio arriva alla fine per ritornare all’inizio. In altre parole: decido quel è la tesi d’apertura (titolo e primi capoversi) e la sviluppo nei paragrafi successivi in modo che alla fine sia dimostrata e confermata.
Se hai un’altra tecnica mi piacerebbe conoscerla.