#31
Il tuo antidoto alla cattiva scrittura,
alla cattiva comunicazione e alle cattive maniere.
Grazie di essere qui: lo apprezzo molto

22 luglio 2022 

Questa l’ho fatta io, ma non è per questo che te ne parlo.

Te ne parlo perché la storia di Alessandro Vercellotti è emblematica e non può non interessarti (se ricevi questa newsletter lo do per scontato).

Ho intervistato “l’avvocato del digitale” Vercellotti per il blog di una mia cliente (più avanti ti metto il link: ora voglio che mi segui nel ragionamento). 

Al netto del fatto che si è letteralmente inventato una professione (nel senso che prima di lui in sostanza non esistevano avvocati specializzati in digitale), ciò che secondo me ha fatto la differenza non è stata la sua comunicazione, ma la sua comunicazione semplice, comprensibile e alla portata di tutti.

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Non c’è nulla di più sovversivo e rivoluzionario di una comunicazione semplice e comprensibile. 

Chi non ammette obiezioni e critiche; chi vuole essere sicuro di mantenere il controllo; chi non accetta di esporsi e/o cedere pezzi della propria sovranità userà sempre un linguaggio ostico, difficile, che tiene l’interlocutore distante (e, quindi, succube). 

D’altra parte, mantenere le persone nell’ignoranza è sempre un buon modo per comandarle.

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E infatti, è con il suo linguaggio semplice e comprensibile, ben lontano dal legalese, che Alessandro Vercellotti ha costruito la sua professione ottenendo la stima dei suoi clienti. 

Ed è proprio con il suo linguaggio semplice, comprensibile e alla portata di tutti che ha fatto arrabbiare molti suoi colleghi avvocati, che lo vedevano come una minaccia allo status quo. 

Ha vinto lui, su tutti i fronti. Perché per avere successo nel business serve generare fiducia e la fiducia la costruisci su una base di rispetto reciproco.

Semplicità e chiarezza sono le gambe su cui si regge una comunicazione fondata sul rispetto: rispetto per l’interlocutore che è anche (anche) un potenziale cliente.

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Regole per una scrittura semplice e comprensibile:

  • periodi brevi 
  • frasi corte
  • poche subordinate
  • pochi incisi
  • punteggiatura curata (per aiutare la lettura)
  • formattazione ariosa (no muri di testo)
  • vocabolario non tecnico (fai riferimento al Vocabolario di base della lingua italiana di Tullio De Mauro)
  • coerenza logica
  • se il tema si presta, ironia
  • leggerezza (niente tecnicismi)

Ok, ora puoi andare a leggere l’intervista: la trovi qui

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Come sconfiggere il blocco dello scrittore pt.3 

Il mio caposervizio al giornale mi diceva che per scrivere un buon articolo bisogna dominare la materia e non esserne dominati. Se ti è venuta una buona idea su un argomento da trattare potresti accorgerti di non saperne abbastanza per andare in profondità. In questo caso risulta difficile scrivere e il blocco è dietro l’angolo.

Occorre domandarsi: quanto ne so di questa cosa?

Soluzione: prima di iniziare a scrivere vai in profondità. Scendi nei dettagli; cerca esempi che possano rappresentare la tua idea; vai a caccia di storie che forniscano un contesto. 

Questa ricerca ti fornirà così tanti spunti che la scrittura ti verrà (quasi) naturale.

​​​​​​​Stammi bene.

scribantia romina

Romina

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Romina Pellecchia Velchi

Giornalista-acchiappastorie

Scrivo per il web le persone

Content marketing | Storytelling

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Io e il mio gatto abbiamo questi compiti diversi. Cacciare topi è la sua delizia, a caccia di parole io veglio tutta la notte. E così in pace i nostri compiti assolviamo, il mio gatto e io.

(liberamente tratto da un poema monastico irlandese dell’VIII secolo D.C.)